Risorse sull'Analisi Comportamentale Applicata
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L'Applied Behavior Analysis di prima generazione versus seconda generazione
L’intervento intensivo e precoce sviluppato da Lovaas alla fine degli anni ’70 (1980, 2003) ha avuto una diffusione e un’influenza molto significativa nell’insegnamento strutturato tra gli analisti del comportamento. Il modello proposto da Lovaas include una metodologia specifica dell’analisi comportamentale applicata quale il Discrete Trial Teaching o Training (DTT) (Leaf e McEachin, 1999; Lovaas 1981, 2003).

Il Discrete Trial Teaching (DTT), tradotto in italiano come insegnamento per prove discrete, è probabilmente la componente procedurale dell’analisi comportamentale più conosciuta nel campo dell’autismo. Il DTT è una metodologia d’insegnamento che viene utilizzata per massimizzare l’apprendimento in diverse aree di abilità: cognitive, di comunicazione, di gioco, di abilità sociali e di autonomia.

Nel corso degli anni l’Analisi Comportamentale Applicata, pur rimanendo fedele ai principi di base sostenuti da una gran mole di ricerche, ha sviluppato interventi più orientati in senso ecologico, affiancando agli approcci più strutturati come il DTT approcci più naturalistici come il Verbal Behavior Teaching (VBT), e il Natural Environmental Teaching (NET).

Nello sviluppo dell’Analisi Comportamentale Applicata tra gli approcci strutturati e gli approcci ecologici si possono evidenziare elementi di continuità e discontinuità.

Elementi di continuità
Sia il modello strutturato sia il modello più ecologico enfatizzano l’importanza di organizzare l’ambiente in modo accurato includendo oggetti e attività gradite al bambino. Entrambi i modelli insegnano il comportamento verbale e sottolineano l’importanza di specifiche facilitazioni e delle opportunità di insegnamento quotidiano. Inoltre, entrambi i modelli utilizzano il Discrete Trial Teaching (DTT) per l’insegnamento. Ma nel caso del modello più strutturato il DTT è l’elemento portante, nel caso del modello più ecologico il DTT viene utilizzato insieme al Natural Enviromental Teaching (NET). Infine, sia negli approcci strutturati sia negli approcci ecologici vengono utilizzati gli stessi principi di base dell’Analisi del Comportamento: intensività e precocità degli interventi sono sempre le colonne portanti, la loro diversa modulazione e collocazione nella sequenza educativa.

Elementi di discontinuità
Gli approcci strutturati di prima generazione sono basati prevalentemente sul controllo delle conseguenze del comportamento, per cui viene posta maggiore attenzione alla programmazione di interventi reattivi (ad esempio, modelli di rinforzamento, processi di estinzione, ecc.).

Gli approcci di seconda generazione sono basati maggiormente sul controllo degli antecedenti del comportamento, per cui maggiore attenzione viene posta alla programmazione di interventi proattivi (motivazione, gestione dell’ambiente, ecc.).

Negli approcci strutturati l’insegnamento iniziale avviene essenzialmente a tavolino, con una programmazione sistematica della generalizzazione degli apprendimenti solo dopo l’acquisizione a tavolino (Figura 1). Negli approcci ecologici l’insegnamento iniziale si basa essenzialmente sui training di comunicazione, e la generalizzazione è già insita fin dall’inizio nella programmazione dell’intervento.

net-dtt
Figura 1. Confronto l’insegnamento in ambiente naturale (NET) e l’insegnamento strutturato (DTT).

Rispetto al modello strutturato i modelli più ecologici enfatizzano il NET e l’Analisi del Comportamento verbale di Skinner. Sinberg e Partington (1998) sostengono che la principale funzione del NET è quella di incentivare il linguaggio in presenza di variabili motivazionali che controllano e mantengono il comportamento verbale.


 
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